Appartamenti turistici, case vacanze e bed & breakfast hanno cambiato il volto di tutte le città del mondo, non solo di Venezia.
In alcune metropoli del mondo piattaforme come Airbnb sono state addirittura vietate (Tokyo è un esempio molto visibile) perché l’iscrizione a questi portali di un numero via via sempre più grande di proprietà gonfia il mercato immobiliare, rendendo impossibile l’acquisto di una casa a persone comuni. D’altro canto, questi strumenti hanno permesso a moltissimi di arrotondare gli introiti mensili, o di inventarsi una nuova professione (di solito quella del property manager).
Prenotare il giusto appartamento
È difficile allora dire quale sia l’approccio più etico: fintanto che il nostro governo non si esprimerà in materia, meglio prenotare solo in alberghi tradizionali? Oppure sostenere l’economia di ”pesci piccoli” che non sono imprenditori nel campo del turismo?
Un buon approccio può essere quello di fare ricerca sull’appartamento che eventualmente si vuole fermare per il proprio viaggio: alcuni sembrano gestiti da privati, ma alle loro spalle si celano grandi aziende. Dunque se proprio si vuole sostenere la sharing economy, così come è stata chiamata, meglio farlo solo con i veri pesci piccoli.